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Le Avventure della mia Fantasia, blog ammiraglio ricco di contenuti.
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lunedì 27 settembre 2010

La ricerca della verità.

Lo so, lo so, lo so.. la verità è sempre soggettiva, la verità corrisponde sempre un punto di vista, bla bla bla. Non me ne frega un cazzo. Alcune persone sono palesemente stronze. Punto. Pura verità. E il sottoscritto è doppiamente scemo a cercare giustificazioni per gli altri. Meriterebbero, invece, tanti sberloni.
Di chi sto parlando? Di amici di una certa persona. Resto sempre sbalordito di come la gente si trova di comune accordo quando si tratta di metterti i bastoni tra le ruote.
Certe volte è veramente dura scrivere qualcosa senza scadere nel minaccioso. O nell'estremamente volgare. Però. Insomma. Da parte mia ce la metto tutta a essere educato. Ma vista la merda che gira risulta inevitabile lasciarsi scappare qualcosa. Il problema di fondo è che i destinatari non leggeranno mai. Credo.

domenica 26 settembre 2010

Di ritorno.

Vacanza a Forlì mercoledì, giovedì e venerdì. Ho potuto rivedere alcuni degli amici e ho chiesto informazioni  su qualcuno degli altri. Nessuno di loro è cambiato.
Appuntamento d'obbligo al parco urbano per fare ginnastica. Una bella esperienza. E poi, ovviamente, non potevo fare gli esercizi in casa di chi mi ospitava. Al ritorno ero in treno con una bella ragazza. Di Nogara. Non è la prima volta che succede. Chissà che segreto ha quel centro abitato.
Ho segnato gli appunti per i romanzi sul block notes, visto che ero senza portatile.

mercoledì 22 settembre 2010

Preparativi.

Domenica sagra a Cadine. Spettacolari le ballerine. Il parroco, infatti, era un po' indispettito.
Domani si preannuncia un programma molto concentrato. Mi sveglierò prima che posso, rotolerò giù dal letto e comincerò con gli addominali. Farò colazione e poi venticinque minuti di manubri. Finirò di fare la borsa e poi i trenta minuti di ginnastica serale che per forza di cose dovrò fare a quell'ora. Un pranzo veloce e poi via, alla volta di Trento. Treno per Bologna e poi coincidenza a Forlì. Farò visita a una mia ex-coinquilina e poi filerò dagli amici che si sono laureati. Lì doccia e una sistemata e poi si andrà alla festa, a Meldola. Troppe cose da fare...
Ho controllato la cartina di Forlì per ripassarmi le strade. Ma non ne ho bisogno. Le conosco ancora bene.
In queste serate sono vittima delle chat. Mi derubano quasi di tutto il tempo libero.
Aggiungo qualche appunto qua e là ai manoscritti.

venerdì 17 settembre 2010

Vendemmia.

Mercoledì e giovedì prime due giornate di vendemmia in Val di Cembra. Tre quarti dell'uva da buttare, troppo matura e anche un po' marcita. Il mosto ci copriva dal capo ai piedi, appiccoso come colla, che bruciava gli occhi. Pranzo rustico dai contadini. Due bicchieri del loro potentissimo vino rosso artigianale e di nuovo al lavoro. Un po' intontiti...
Pausa per la pioggia.
Stanchezza fisica, pensieri inconcludenti.
Domani sera pizza tranquilla con la banda del mio vecchio amico del liceo. Chissà invece come va a Forlì. Sarà un tour de force.

martedì 14 settembre 2010

Una parabola.

Quando portano su la verdura dall'orto c'è sempre qualche formica che vaga per la cucina. Sperduta, disorientata. Puoi pensare che quella creatura ce la farà da sola, che fino a 60 metri di distanza ritroverà la via di casa. Che noi a confronto siamo pappemolli. Se hai un po' di cuore, però, la prendi e la porti fuori dalla finestra. Così almeno le rendi la vita un po' più facile.
Sono in vena di parabole, si vede? E la morale? Non la conosco. Scrivo con i sentimenti, non con la ragione.
Domani si va a vendemmiare in Val di Cembra.

domenica 12 settembre 2010

Due giri in bici.

Ieri ho preso la bici e sono salito fin quasi a Candriai. Mi sono fermato in un prato a prendere il sole. C'erano signore in toples, farlalloni che giravano loro intorno e grilli che si accoppiavano. Colore non ne ho preso. La salita è stata duretta. Mi ha sorpassato uno in macchina gridandomi qualcosa in un dialetto incomprensibile. Gli ho risposto con un italianissimo "ma fottiti". La discesa, invece, è stata tranquilla, per fortuna aggiungerei, temevo di consumare tutti i freni.
Oggi di  nuovo in bici. Sono sceso fino a Terlago, girando intorno ai due laghi, in cerca dell'Abisso, che purtroppo non ho trovato. Lo farò la prossima volta. C'era qualche passante, pescatori soprattutto. Ho sfruttato l'occasione per fare un giro anche a Vigolo Baselga e alla mia scuola elementare. Il rettilineo che porta alla struttura, affiancato dalle palizzate e dagli orti, è risultato subito famigliare. Su un lato il paesino è veramente rinchiuso, pressato, dal traffico della statale.

venerdì 10 settembre 2010

A breve si torna a Forlì.

Avevo intenzione di scrivere un post al giorno, ma poi ho pensato che è meglio scrivere solo quando ho veramente qualcosa da scrivere.
Prosegue il solito travaglio semtimentale. Mi dicono di dimenticarla. Ma come faccio? Se devo ancora dimenticare tutte quelle prima. Sono tutte nel mio cuore. Loro sono indelebili, io rancoroso.
I vecchi amici dell'università mi hanno invitato alla loro festa di laurea. Ci vengo volentieri, a patto di non vedere una persona. E ritorno al discorso sopra...

mercoledì 8 settembre 2010

Si cerca la colonna sonora giusta...

Forse ho perso tempo, forse no. L'ho perso. Ho passato alcune ore a cercare alcune vecchie canzoni. Ne ho trovata una.
E poi mezza giornata bruciata. Soliti pensieri.
Devo anticipare di un'ora la ginnastica della sera. Il buio arriva presto. Non è un problema in sè, sono i miei zii che pensano che accendo la luce e brontolano.

martedì 7 settembre 2010

Un bacio di conforto.

Che disgrazia l'amore.
La cosa più inutile è il conforto di qualche amica. Senza offesa. Parole che suonano sempre vuote.
Ricordo che alcuni anni fa mi trovavo in una situazione simile. L'amica della ragazza che mi piaceva, alla fine di una serata molto triste per il sottoscritto, si avvicinò e mi baciò sulla guancia. Nessuna parola inutile. Solo un semplice bacio di affetto.
Aveva funzionato.
Intanto il primo romanzo prosegue. Ho accelerato leggermente. Sto compilando la "struttura", chiamiamola così. Poi occorrerà "tappare i buchi" e questo sarà un lavoro certosino.