Ieri ho preso la bici e sono salito fin quasi a Candriai. Mi sono fermato in un prato a prendere il sole. C'erano signore in toples, farlalloni che giravano loro intorno e grilli che si accoppiavano. Colore non ne ho preso. La salita è stata duretta. Mi ha sorpassato uno in macchina gridandomi qualcosa in un dialetto incomprensibile. Gli ho risposto con un italianissimo "ma fottiti". La discesa, invece, è stata tranquilla, per fortuna aggiungerei, temevo di consumare tutti i freni.
Oggi di nuovo in bici. Sono sceso fino a Terlago, girando intorno ai due laghi, in cerca dell'Abisso, che purtroppo non ho trovato. Lo farò la prossima volta. C'era qualche passante, pescatori soprattutto. Ho sfruttato l'occasione per fare un giro anche a Vigolo Baselga e alla mia scuola elementare. Il rettilineo che porta alla struttura, affiancato dalle palizzate e dagli orti, è risultato subito famigliare. Su un lato il paesino è veramente rinchiuso, pressato, dal traffico della statale.
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