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venerdì 25 settembre 2015

La presunta placida quiete di paese

Uno pensa Beato chi abita in campagna, che si rilassa senza il traffico, l'inquinamento acustico...
Sì, insomma, più o meno.
Per un po' ho abitato anche in città e posso tranquillamente dire che questa equivale al paesino come inquinamento acustico (attenzione che parlo esclusivamente di rumori). Tutto dipende se stai nel "centro storico" o in "periferia presso gli snodi stradali" (e ovviamente tutto dipende se hai un sonno leggero o pesante e non hai un aeroporto/binari/locale nelle vicinanze). Per dire, questa casa sta sì in un paesino, ma alla sua estremità, a ridosso dell'incrocio. Una posizione infelice. Uno degli appartamenti di città dove sono stato, invece, all'interno di un palazzone nel centro storico, area pedonale, era un paradiso insonorizzato a confronto: mi trovavo costretto a mettere la sveglia, altrimenti mi risvegliavo naturalmente per l'ora di pranzo. Il posto ideale per entrare in letargo.
Lontani ricordi.
Qui in paese c'è maleducazione e i residenti che non si fanno rispettare.
Non c'è sera/notte d'estate senza strilli di gioventù bruciata o senza i cellulari che propagano musica a tutto volume. Gente che se ne frega se c'è qualcuno che riposa o vuole rilassarsi, non abita qui e aspetta l'autobus o il passaggio per levare le tende. La gioventù leggermente più cresciuta ma rimasta sempre immatura viaggia sparata in macchina, divertendosi a far stridere le gomme in curva. Troppi videogiochi. E mi stavo per dimenticare i motorini...
Certe notti all'una, di rado per fortuna, passa un autocarro pesante che fa tremare i vetri. Vista la direzione non può che essere una persona particolare. Chissà cosa trasporta se deve viaggiare di notte, magari traffica bolognini di contrabbando...
I contadini, che un tempo erano gente timorata e mai e poi mai avrebbero lavorato nei giorni di festa, oggi... lavorano nei giorni di festa. E sfrecciano anche loro con i non proprio silenziosi trattori e rimorchi sferraglianti al seguito. Già che ci sono, una menzione va ai residenti lavoratori che fanno giardinaggio e fai-da-te nei giorni di riposo. Un conto è se lo facessero con forbici e rastrelli, ma la verità è che tirano fuori decespugliatori, motoseghe, tagliaerba, frese, mini-trattori... Ma prendetevi un giorno di ferie per le vostre faccende rumorose!
I peggiori, in ogni caso, sono quelli della manutenzione stradale. Hanno fatto le grandi manovre proprio sotto casa, di primo mattino, per lavorare... in cima al paese! Dalla parte opposta! Hanno scaricato mezzi, materiale, la sirena della retromarcia che continuava a ululare. Una notte dell'anno scorso (verso le due) si sono messi a rifare le strisce segnaletiche dell'incrocio. Un casino infernale. Io per fortuna ero sveglio (altrimenti un gavettone ci stava), sono andato a guardare fuori e vedo questi maleducati con i loro macchinari che non si rendevano conto dell'ora tarda. Non si rendevano conto che, visto il traffico esiguo, potevano rinviare il lavoro al giorno dopo. Cioè, questi sono dipendenti pubblici, che quindi lavorano per i cittadini, e si permettono di dare fastidio di notte. Che poi sulla manutenzione stradale devo proprio aprire un capitolo a parte, che tra non molto nevica e ci sarà altro inquinamento acustico alle cinque del mattino.
La qualità del sonno, così come quella della dieta, è una priorità per la salute, fisica e mentale. Il silenzio è un ottimo dispensatore di consigli e aiuta l'ispirazione. Nel paesino affaccendato ne trovi ben poco.

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