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mercoledì 4 gennaio 2012

Canarini in miniera, router e WIFI

I minatori si portavano sempre dietro un canarino nella gabbietta. La delicata creatura, infatti, restava stecchita in presenza di minime quantità di gas nocivi, troppo lievi per destare sintomi negli esseri umani. Questi, però, venivano messi in guardia e scattava l'allarme.
Coincidenza o meno, all'accensione della rete WIFI (per 12 ore al giorno) è corrisposta la morte di uno dei due canarini di casa.
Le antenne WIFI del router rilasciano onde radio ad alta frequenza. In altri termini sono onde elettromagnetiche non ionizzanti, e l'unico effetto collaterale certo è che riscaldano i tessuti del corpo (esattamente come il forno a microonde, che, ovviamente è molto più potente e cuoce molto più rapidamente). La potenza emessa equivale alla radice della distanza, quindi è molto forte in prossimità delle antenne e decade progressivamente allontanandosi. Così bisogna restare ad almeno 3 metri dal router, ad almeno 50 cm da ogni componente del computer, ad almeno 3 metri dal monitor vecchio, ma forse anche da quello nuovo...
C'è da dire, però, che l'altro canarino non manifesta sintomi e che le antenne del router non sono l'unica fonte di elettrosmog. Perchè, a questo punto, bisogna parlare anche del telefono cordless, che irradia un'area di 150-300 metri di raggio e causa problemi al sonno. Un cellulare attivo, poi, per elettrosmog equivale a 5 antenne WI-FI del ruoter...

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